martedì 1 settembre 2015

NO alla riclassificazione dell'incenerim­ento in attività di recupero


Il 9 settembre p.v. si riunisce la Conferenza Stato-Regioni per approvare il decreto attuativo dell’articolo 35 parte integrante dello Sblocca Italia. 
Una delle conseguenze della approvazione di tale articolo è la riclassificazione dell'incenerimento come "attività di recupero". In pratica bruciare rifiuti non sarà più considerato uno smaltimento.
Altre conseguenze sono la possibilità di imporre nuovi impianti di incenerimento non previsti dai piani regionali e la ristrutturazione di impianti obsoleti che potranno bruciare rifiuti provenienti da tutta Italia (e non solo su base provinciale).
Bruciare rifiuti è sbagliato, è antieconomico, è trogloditico se paragonato ai risultati che politiche di gestione corretta dei rifiuti possono portare (e gli esempi non mancano).
Chi parla a favore degli inceneritori, chiamandoli termovalorizzatori, come se cambiando il nome migliorasse la sostanza, dimentica spesso di dire che cosa entra e cosa esce da quegli impianti.
In un inceneritore entrano rifiuti, chiamati un tempo CDR, combustibile da rifiuto e adesso CSS, combustibile solido secondario (sempre nell'ottica di chiamare la merda purè sperando cambi il sapore), ma anche sabbia, acqua, aria e altri combustibili.
Dopo l'incenerimento quel che si ottiene sono fumi che contengono ceneri e gas, ceneri solide (per circa un terzo della quantità di rifiuti bruciati), carboni attivi dai filtri dei fumi, fanghi dalla depurazione dell'acqua e inerti: tutta roba che va poi in discarica.
Di fatto incenerire significa moltiplicare i rifiuti (della peggior specie).
Chiunque sia sensibile alla salute pubblica, all'ambiente, ma anche alla pura e semplice economia pubblica visti i costi di impianto, non può essere a favore dell'incenerimento e opporvisi è un dovere civico prima ancora che politico.

Lunedì 7 settembre, dalle 10 alle 13 e 30, a Genova in piazza De Ferrari presso il palazzo della Regione si terrà un presidio per ribadire un "NO alla riclassificazione dell'incenerim­ento in "attività di recupero" è importante esserci in tanti.

Nessun commento:

Posta un commento